La Cultura come pane dell’essere, quindi come nutrimento per l’agire
“la cultura non riguarda solo gli uomini di scienza”. Giovanni Paolo II, Lunedì, 20 maggio 1985.

Si dice che la cultura sia ciò che rimane dopo aver dimenticato le nozioni apprese sui banchi di scuola. Ci sembra più opportuno, nel presentare questa sezione, ricordare lo stretto legame della parola “cultura” con la parola “culto”, che è al cuore di ogni civiltà, e riaffermare quanto la cultura sia legata inscindibilmente al culto del Vero, del Bene e del Bello. Il concetto di cultura ha una dimensione ampia che non può essere ristretta agli interessi di una cerchia di pochi eruditi o a marginali raffinati momenti di relax che concediamo ad un’esistenza agitata altrove. No! Come espresso mirabilmente dal Papa Giovanni Paolo II parlando alla comunità universitaria di Lovanio nel 1985: “la cultura non riguarda solo gli uomini di scienza, così come non deve rinchiudersi nei musei. Essa è, direi quasi, la dimora abituale dell’uomo, ciò che caratterizza tutto il suo comportamento e il suo modo di vivere, persino di abitare e di vestirsi, ciò ch’egli trova bello, il suo modo di concepire la vita e la morte, l’amore, la famiglia e l’impegno, la natura, la sua stessa esistenza, la vita associata degli uomini, nonché Dio.” Ad un’insegnante, durante un’intervista sull’argomento, venne lanciata come frase provocatoria l’espressione (ormai fin troppo ripetuta): «La cultura non si mangia.». Ella, senza scomporsi, rispose: «Ma di cultura si vive!» Imparare a pensare bene per vivere bene…come si pensa, così si agisce.
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