Conte e Palamara. Due Uscite di Scena Diametralmente Opposte

C’è molta carne al fuoco in questo momento sulla griglia politica italiana. Un inverno così caldo non se lo sarebbe aspettato nessuno. E invece… Giuseppe Conte e Luca Palamara: due nomi uscenti, ma con sortite completamente differenti tra loro.

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Il primo, accompagnato fuori dalla porta di Palazzo Chigi da un Matteo Renzi al minimo storico dei suoi consensi. Dopo che lo stesso Renzi l’aveva “salvato” – politicamente parlando – tendendogli la mano per un “bis”. Adesso invece, decisamente destinato ad una rapida discesa nell’oblio. Tornerà a fare l’avvocato? Non ci è dato sapere. Sicuramente il suo prossimo impiego non verrà certamente accostato al complemento di specificazione “del popolo”. Ne siamo moderatamente lieti, tutto dipende da chi seguirà… Mario Draghi? A giorni sapremo.

Il secondo, lancia letteralmente una serie di bombe a mano sulla magistratura italiana, che oramai da anni viene indicata come “politicizzata” da tutto il mondo che fa riferimento al centro-destra. Sicuramente non si tratterà di un attacco mortale per un intero “sistema” – come viene definito dall’ex magistrato -, quello della magistratura associata che decide la vita e la morte di intere carriere giudiziarie. Siamo certi, però, che le schegge partite dall’attacco frontale dell’ex Presidente dell’ANM, nonché ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura, faranno molti feriti gravi, almeno, tra le file della lunga lista di nomi e cognomi scritti nero su bianco, accostati a vicende clamorosamente indegne.

Il suo libro-intervista, “Il Sistema”, scritto sulle domande di Alessandro Sallusti, svela dall’interno un mondo che già s’intravedeva chiaramente. Come la sagoma di un oggetto si intuisce da sotto l’acqua e, tirata fuori, si mostra tale, il libro di Palamara racconta finalmente nei dettagli un mondo nel quale quattro correnti associate della Magistratura fanno quadro politico su tutte le decisioni e le nomine più importanti. Cose risapute, ma dette dal più giovane Presidente nella storia di ANM hanno tutt’altra risonanza.

Ad un certo punto della sua carriera, dice, “capisco che ho bisogno di una protezione e per questo mi iscrivo alla corrente di Magistratura democratica – la corrente più legata al centro-sinistra e con forti allacci con il Partito Democratico -. Ecco, in quel momento, anche se ancora non ne ho piena coscienza, varco la porta ed entro nel ‘Sistema’”. Poi, compreso che MD è una “corrente ideologica e non scalabile con la mia storia”, matura la scelta di passare a Unicost.

Interessante passaggio di spirito quando racconta della battuta che circola tra i PM: ‘La vera separazione delle carriere non dovrebbe essere quella tra giudici e pm ma tra magistrati e giornalisti’. Meno divertente quando racconta che “c’è anche un livello superiore: io stesso ho avuto modo di partecipare a incontri riservati tra importanti direttori – di giornali – e procuratori impegnati su inchieste molto delicate…”.

Andando indietro negli anni, è interessante notare la vicenda legata a Gianfranco Fini, all’epoca della sua Presidenza alla Camera: “Con lui, in quel momento presidente della Camera, troviamo un’inaspettata sponda in campo avverso, quello del centrodestra di cui lui è il numero due dopo Silvio Berlusconi – spiega l’ex pm – Abbiamo più di un incontro, ci rassicura che con lui a dirigere la Camera non varerà nulla di sgradito ai magistrati. Tra noi certamente c’è un buon feeling che diventa collaborazione attiva nel fornirgli pareri e spunti per emendare leggi che, direttamente o indirettamente, riguardano il nostro mondo”. Un mondo completamente spostato a sinistra però!

Infine “la verità è che dietro ogni nomina c’è un patteggiamento che coinvolge le correnti della magistratura, i membri laici del Csm e, direttamente o indirettamente, i loro referenti politici, e ciò è ampiamente documentabile”, racconta Palamara. “Normalmente funziona che se le correnti si accordano su un nome può candidarsi anche Calamandrei, padre del diritto, ma non avrà alcuna possibilità di essere preso in considerazione”.



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